Le mete a nord di Marzamemi: archeologia e natura
Partendo da Marzamemi il primo punto con una splendida visione del fondale è la parte di costa denominata Diga, di fronte alle casette dei pescatori. Viene chiamato diga proprio perché gli scogli naturali fermano l’acqua (una volta erano utilizzati come latomie per la costruzione edile).
Andando verso Vendicari, di fronte a Marzamemi ecco il sito archeologico delle Colonne romane, il risultato di un naufragio del III secolo d.C. Qui si vedono le castagnole, pesci piccoli marroni con la coda a due lobi appuntiti, vivono in banchi sparsi a mezz’acqua. Le famose spugne di mare che stanno attaccati alle colonne. Ci sono anche occhiate, saraghi, donzelle e tanto altro.
La Riserva di Vendicari offre tantissimi punti dove fare snorkeling. Come la zona della nona strada denominata la Cittadella, il primo ingresso della Riserva di Vendicari partendo da Marzamemi, o il tratto roccioso davanti alla Tonnara.
Da non perdere la spiaggia di Calamosche, in piena riserva, incastonata tra le rocce e con una sabbia bianca e finissima, e il tratto di costa adiacente alla foce del fiume Tellaro con scogli affioranti e anche una sorgente sottomarina d’acqua dolce. L’accesso diretto a questa spiaggia è garantito da un ingresso dedicato, raggiungibile dalla SP19 PACHINO-NOTO qui si trova l’accesso alla strada che conduce al parcheggio. Una volta arrivati al parcheggio attrezzato, bisogna imboccare un sentiero di circa un chilometro. Un piccolo sacrificio ampiamente ricompensato una volta arrivati, quando vi si aprirà davanti ai nostri occhi un luogo incantevole, un vero paradiso naturale!
Un altro punto ideale, proseguendo in direzione nord verso Siracusa, è Ognina con l’omonima isola, dove ha sede un piccolo porto naturale turistico. L’isoletta è ideale per lo snorkeling.
Subito dopo c’è la vasta area marina protetta del Plemmirio con tantissimi punti di ingresso in acqua e molte più varietà di pesci da osservare, proprio per il suo stato di oasi. Nei fondali di questa zona c’è una statua di sirena in bronzo in onore della celebre campionessa di immersioni Rossana Maiorca.
Sicuramente da citare, dato che siamo in zona Plemmirio, è la Grotta marittima della Pillirina (in siciliano Pellegrina) che ospita una stupenda varietà di pesci e esemplari marini in un habitat incontaminato e dalle acque verde smeraldo. Vi è una leggenda tristemente romantica legata a questo luogo. Una bellissima fanciulla che abitava nelle vicinanze e facente parte di una famiglia benestante, si innamora di un giovane marinaio. Ovviamente in contrasto coi genitori che volevano per la figlia un uomo più facoltoso. I due innamorati si incontravano proprio in quella grotta durante le notti di luna piena. Accade però che un giorno il marinaio non fece più ritorno dalla bella fanciulla, che disperata, si gettò proprio in quelle acque, legandosi così in qualche modo al suo amato. Si dice che durante le notti di luna piena i marinai che navigano quella zona, scorgono il profilo di una fanciulla vestita solo dai raggi lunari sulle rocce. Questo è un luogo oltremodo simbolico per la città di Siracusa, infatti è da questa insenatura che nel 415 a.C. gli ateniesi attaccarono per la prima volta Siracusa per conquistarla. Nelle campagne antistanti le spiagge, ancora oggi, si trovano i resti delle tombe dei soldati siracusani rimasti uccisi in quella famosa battaglia.
Le mete a sud di Marzamemi: grotte e relitti
In direzione Isola di Capo Passero una delle mete più interessanti è Acqua delle Colombe, chiamata così perché dalla scogliera sgorga acqua dolce dove le colombe vanno ad abbeverarsi. È accessibile via terra dalla spiaggia di Morghella, dalla spiaggetta denominata Scalo Mandria a Portopalo o via mare con imbarcazione.
Intorno all’isola di Capo Passero ci sono vari punti ideali per lo snorkeling: i ruttazzi (le grottacce), a nord dell’isola, proprio sotto il fortino spagnolo dove diverse piccole grotte con fondale decrescente ospitano tante varietà di pesci (come donzella, occhiate, castagnole, polpi e verme cane). Qui si trova anche un reperto storico, un’antica àncora di tonnara posizionata proprio sotto il faro del fortino. Altre zone interessanti per lo snorkeling attorno all’isola sono Capo Musso, Grotta del Polpo, Scoglio maltese e Punta del Travo.
Proseguendo a sud c’è l’Isola delle Correnti: il fondale è prettamente sabbioso e ospita, a circa 50 metri dalla costa, il relitto di un mercantile maltese naufragato negli anni Sessanta a causa di un incendio a bordo. Sempre qui in zona, a circa un miglio dalla costa, c’è una secca larga circa 4 metri con un fondale unico. Vista la distanza dalla costa, è consigliabile effettuare l’escursione in barca.
Siamo già nel Canale di Sicilia e, proseguendo, si trova Punta delle Formiche, chiamata così perché gli scogli affioranti, visti da lontano, sembrano formiche. Qui si trova la Grotta dei sospiri (il caratteristico gorgoglìo dell’acqua fa pensare a un sospiro).
Dopo la lunga spiaggia delle Granelle (circa 5 km) si trovano Porto Ulisse e Punta Castellazzo che, insieme a Cirica e Punta Cirica, sono il capo-linea dello snorkeling. Dopo, si trovano solo lunghissime spiagge. Tra Porto Ulisse e Cirica si segnalano altri due punti interessanti per fare snorkeling, gli scogli Iannazzo e Iannazzieddu.
Per un’ultima meta bisogna spingersi fino alle porte di Pozzallo dove si trova l’isola dei Porri, denominata così perché fino a poco tempo fa qui cresceva il porro selvatico. Quest’isola, un tempo molto più grande, si è ridotta a causa della continua erosione del mare ed è ormai poco più di uno scoglio. Ma i suoi fondali sono spettacolari (la zona è interdetta alla navigazione perché riserva integrale). Dall’isola guardando verso terra, ci sono le secche di Circe, meta di pescatori subacquei per la presenza di ricciole, cernie, saraghi e polpi.